In un’esperienza formativa come quella di Cremel crediamo sia molto utile offrire una panoramica generale sulla comunicazione, i suoi linguaggi, i suoi simboli, i suoi usi e le sue interpretazioni.
Le quattro lezioni che seguono saranno propedeutiche per chi si affaccia per la prima volta a questi temi, creando un quadro introduttivo sulle nozioni base del mondo della comunicazione senza le quali risulterebbe molto più complesso approcciarsi ai vari corsi successivi.
Prima di parlare di social media, di blogging, di podcasting, di marketing, di branding per la cultura e così via, dunque, è necessario partire da una necessaria conoscenza di base sui media e sul loro utilizzo.
Questa è, sostanzialmente, la Media Education ovvero il processo educativo attraverso cui le persone imparano a sviluppare le capacità di capire, analizzare in modo critico e poi creare dei messaggi mediatici. Ciò significa imparare a valutare la credibilità delle fonti, a riconoscere gli stereotipi e i pregiudizi nei media e a comprendere il modo in cui vengono prodotti e diffusi i contenuti.
Attraverso il corso di Media Education, dunque, andremo dietro le quinte della comunicazione, apprendendo concetti molto diffusi ma ancora poco studiati come l’analfabetismo funzionale, il click bait, il curiosity gap o le fake news.
Esploreremo poi il concetto di promozione partendo dallo spot televisivo, ovvero l’archetipo su cui si basano tutti gli stilemi della comunicazione contemporanea, come ad esempio lo storytelling, la serialità o la ritualità.
Toccheremo tematiche molto attuali come l’intelligenza artificiale, la personalità della marca, la cancel culture o il product placement.
Infine, sposteremo la nostra attenzione dall’occhio all’orecchio, analizzando il grande boom del podcasting a partire dall’enorme potere immaginifico generato da un input esclusivamente sonoro.
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